Polipi del Colon

Polipi del colon

Cos’è

I polipi del colon sono definiti come delle escrescenze della mucosa del viscere, dovuti alla crescita anomala delle cellule di un piccolo tratto di mucosa e possono diventare più voluminosi se diagnosticati più in là nel tempo.
Il tempo di crescita di queste neoformazioni della mucosa è di circa 4-5 anni che è anche considerato il tempo in cui i polipi cosiddetti “adenomatosi” possono trasformarsi in un vero e proprio tumore del colon o del retto.
Da questa ultima considerazione si intuisce quindi, l’importanza della prevenzione.
Abbiamo prima fatto una specifica, abbiamo parlato di “polipi adenomatosi” proprio perché non tutti i polipi sono dello stesso tipo.
I polipi infatti possono essere suddivisi in “adenomatosi” ed “infiammatori o iperplastici”. I primi in grado di crescere e diventare tumori del colon, i secondi, invece, innocui e frutto solo di una proliferazione della mucosa ma su base infiammatoria e quindi in grado, nella maggior parte dei casi di regredire quando trattati anche farmacologicamente.
In base alla forma, i polipi del colon possono essere suddivisi in polipi sessili (quando hanno una larga base d’impianto) e polipi peduncolati (quando è ben evidente un peduncolo ed una testa del polipo) con una immagine che ricorda un po’ quella di un piccolo funghetto.

Cause

Le cause della proliferazione o della presenza dei polipi del colon non è ancora del tutto chiara. In particolare non si conoscono le cause che determinano in alcuni pazienti la presenza di polipi ed in altri no.
Tuttavia sembra abbastanza certo che la presenza dei polipi del colon sia causata da un difetto genetico, nello specifico, ma senza entrare troppo nel dettaglio, sembra che a causa di un problema genetico, non venga codificata una proteina in grado d’inibire la proliferazione di quelle cellule della mucosa che poi si trasformeranno in polipi del colon.
In particolare nella FAP (poliposi familiare adenomatosa), sembra proprio che la colpa sia di un gene (APC), situato sul braccio lungo del cromosoma 5. Tuttavia in alcuni casi la malattia può essere il risultato di mutazioni spontanee, le cosiddette “prime mutazioni”.
Oggi giorno è possibile diagnosticare il difetto genetico in fase iniziale della malattia, cioè quando i polipi non sono ancora presenti, per mezzo di un semplice prelievo di sangue venoso.

Sintomi

I polipi del colon, purtroppo non danno sintomi, o meglio, nelle prime fasi del loro sviluppo, non sono evidenti sintomi che possano far pensare alla presenza di polipi, ma allora quand’è che diventano evidenti?
È opportuno ricordare che i polipi non procurano dolore, ma posso sanguinare durante le fasi di crescita.
I polipi del colon devono essere sempre sospettati in caso di rettorragia, (fuoriuscita di sangue dal retto associata o meno alla defecazione), o anche nel caso di “tenesmo” definita come la sensazione di pienezza dell’ampolla rettale con la necessità impellente di dover evacuare.
La rettorragia deve essere sempre indagata, deve essere sempre esclusa la presenza di polipi o peggio, di tumori del colon o del retto, che possa giustificare la presenza del sanguinamento.
Mi sento di poter affermare che occorre sempre diffidare di chi, in maniera forse un po’ superficiale, etichetta un sanguinamento come di origine emorroidaria solo perché riferito come un sanguinamento di colore “rosso vivo”.
Bisogna infatti ricordare che il colore del sangue è sempre uguale, il fatto che sia più o meno scuro è dato dalla posizione della sede del sanguinamento. Non ci può essere, quindi, differenza di colore fra un sanguinamento emorroidario ed un sanguinamento provocato dalla presenza di un grosso polipo del retto e, solo mediante un esame endoscopico, può essere esclusa la presenza di quest’ultimo.

Diagnosi

Come dicevamo prima, i sintomi dei polipi intestinali spesso sono del tutto assenti.
Come fare per diagnosticare in maniera precoce la presenza di tali neoformazioni del colon o del retto?
Uno dei metodi che abbiamo è: la ricerca del sangue occulto nelle feci test rapido, facile e soprattutto economico da effettuare, gravato però purtroppo da un discreto numero di falsi negativi.

Il Gold Standard nella diagnosi è a tutt’oggi rappresentato dalla colonscopia.

Cure e Trattamenti

Il trattamento e la cura dei polipi del colon può essere endoscopico o chirurgico.
Ciò che fa la differenza è la grandezza del polipo e/o l’eventuale sua trasformazione in senso neoplastico. In particolare bisogna ricordare che la percentuale di trasformazione verso il tumore cresce in proporzione alla dimensione del polipo.
Nei polipi superiori ai 2,5 cm la percentuale di possibilità di una eventuale trasformazione è già di circa il 25% e cala drasticamente per i polipi al di sotto di 1 cm (meno del 2%).
Nel caso di un polipo già trasformato in senso neoplastico, l’asportazione endoscopica non è più indicata perché oncologicamente non corretto. La strategia del trattamento cambia radicalmente. Sarà necessario ricorrere all’intervento chirurgico vero e proprio con le opportune conseguenze.
Da ciò è facile intuire quanto sia importante la prevenzione. Quello che può essere risolto oggi con una colonscopia ed eventualmente con l’asportazione di un piccolo polipo, se trascurata può diventare un vero e proprio cancro del colon o del retto costringendo il paziente ad un intervento chirurgico oltre che all’eventuale chemio e radioterapia.
Il cancro del colon e del retto sarebbero sconfitti o quantomeno non avrebbero una così ampia diffusione, se ognuno di noi si sottoponesse ad una colonscopia già dai 42-43 anni in poi ogni 5 o 6 anni.