Emorroidi

Le emorroidi sono fisiologici cuscinetti molto vascolarizzati situati nella parte terminale del retto. Con la loro presenza contribuiscono al mantenimento della continenza, gonfiandosi e sgonfiandosi a seconda della situazione.

In particolari condizioni possono gonfiarsi, dando origine ai classici sintomi della patologia emorroidaria.

Il termine emorroidi viene quindi utilizzato impropriamente per descrivere una circostanza patologica in cui le vene emorroidali si dilatano eccessivamente.

Il cedimento della mucosa rettale spinge verso l’esterno le emorroidi interne che a loro volta trascinano con sé quelle esterne (prolasso) causando i tipici sintomi della patologia.

Alla base di queste alterazioni vi sono predisposizioni genetiche ed influenze ambientali (stile di vita, gravidanza, stipsi o diarrea cronica).

I sintomi caratteristici di questa malattia  sono piuttosto aspecifici e comuni a diversi disturbi proctologici.

Per questo motivo la diagnosi di emorroidi spetta esclusivamente ad un medico.

Classificazione delle emorroidi:

  • Grado I: emorroidi sanguinanti ma che non prolassano
  • Grado II: emorroidi che prolassano al ponzamento ma si riducono spontaneamente
  • Grado III: emorroidi che prolassano e si riducono manualmente
  • Grado IV: emorroidi prolassate irriducibili o emorroidi di grado I, II o III complicate da trombosi

 

Trattamenti chirurgici:

  • Intervento secondo Milligan-Morgan: questa tecnica comporta l’asportazione del tessuto emorroidario prolassato, fino al muscolo sfintere sottostante. Il peduncolo vascolare viene legato alla base e la ferita viene lasciata aperta, con cicatrizzazione spontanea che si completa in 4-6 settimane circa.

  • Emorroidopessi: i disturbi emorroidali sono causati dal prolasso (rilasciamento) del tessuto retto-anale. L’emorroidopessi è una tecnica chirurgica che riposiziona il tessuto in eccesso senza asportare le emorroidi, in quanto esse contribuiscono alla funzione di continenza di feci e gas. Viene effettuata attraverso l’uso di un apposito strumento, una suturatrice circolare che rimuove una banda circolare di mucosa rettale e realizza una cucitura sterile muco-mucosa in modo ricollocare la mucosa, i cuscinetti emorroidali e l’anoderma nella loro posizione originaria.
  • THD (Transanal Haemorrhoidal Dearterialization): l’intervento agisce riducendo l’aumento di flusso arterioso tipico della malattia emorroidaria, legando i 6 principali rami arteriosi presenti a livello anale. Tali legature vengono eseguite sotto la guida di un anoscopio munito di sonda Doppler, che consente di individuare i suddetti rami arteriosi. Le legature consentono inoltre di eseguire, se necessario, la plicatura della mucosa anorettale con correzione dell’eventuale prolasso.